Un viaggio alla ricerca dell’interoperabilità: tra visibilità e visualizzazione dei dati ne “Il meglio di #6MEMES”.

Maps Group
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Otto anni fa iniziava l’avventura del blog #6MEMES, un luogo di conversazione tra tematiche tecnico-scientifiche e temi considerati di tipo umanistico, ispirato alle Lezioni Americane di Calvino.

In questi otto anni molto è cambiato e in maniera sostanziale: la cultura dei dati e del digitale è ormai dominante e i relativi settori di riferimento – comprese le contaminazioni culturali che li riguardano – sono diventati di dominio comune.

Per questo, nel 2022, il progetto #6MEMES ha raggiunto il suo traguardo e salutato i lettori.

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Il meglio di 6MEMES di questi ultimi mesi…

In questo momento così difficile – in cui la frequentazione di ciascuno con la tecnologia in ambito comunicativo e relazionale è diventata forzatamente assidua – confidiamo che continuare a parlare di relazioni Uomo-Macchina, Innovazione e Cultura possa dare un piccolo contributo nell’orientare in maniera condivisa i nostri lettori su questi temi sempre più attuali.

Nel seguire la nostra consueta rassegna trimestrale, dunque, siamo andati a vedere tra le metriche dei nostri social quali argomenti ha prediletto il nostro pubblico nei mesi che vanno da novembre dello corso anno sino al mese di gennaio 2020, alla ricerca di conferme e di eventuali sorprese seguendo la parola chiave “interoperabilità” che è alla base del progetto editoriale 2020.

Il tutto, sperando di riuscire a fare un po’ di compagnia ai nostri lettori in questi giorni così impegnativi.

Nel percorso a ritroso di questa rassegna trimestrale, alla ricerca di pattern ed engagement, scopriamo così con piacere che il pubblico di Linkedin, Facebook e Twitter ha premiato  il primo post del 2020 relativo al nuovo progetto editoriale di #6MEMES, in cui parliamo di Interoperabilità intersecando tra loro i sistemi tecnologici delle Macchine con quelli psico-biologici di noi Umani.

In questo contesto, ha registrato ampi consensi l’intervista della Dottoressa Sonia Bertinat, psicologa psicoterapeuta competente in dipendenze comportamentali.

Dalle sue parole “Prepararsi per un futuro diverso non vuol dire rassegnarsi, ma implica piuttosto cambiare orizzonte e sistema concettuale” emerge chiara la necessità di una formazione che sia a sua volta “interoperabile”, capace cioè di superare il cosiddetto “Panico morale”, fenomeno di spavento collettivo ingiustificato nei confronti di un qualcosa vissuto come minaccia.

In questo senso, una formazione che sia davvero inter-disciplinare, e soprattutto capace di allenare il pensiero critico, diventa uno dei pochi strumenti capaci di creare quegli innesti culturali che consentono all’uomo di vivere positivamente le numerose trasformazioni tecnologiche in atto…

Mappa del MondoEsiste dunque un modo ancor più costruttivo per vivere la tecnologia in maniera meno ostile, così che non appaia ai più “apocalittici” solo come una minaccia, ma piuttosto come una vera e propria opportunità all’interno delle nostre società, cosa che ciascuno di noi sta sperimentando in questo periodo, anche suo malgrado?

Una risposta in questo senso potrebbe venire dalla capacità tutta umana di rappresentare la realtà (anche tecnologica) attraverso metafore visive.

Non a caso il White Paper “Come trarre informazioni dalle MAPPE (geografiche e non solo) del MONDO: da Sandokan ai giorni nostri”, confezionato a sei mani da Giulio Destri, Anna Pompilio e Natalia Robusti, ha fatto incetta di visualizzazioni sui vari social conducendoci alla scoperta di questa sorprendente invenzione culturale prestata oggi alla tecnologia: la Mappa, potente strumento di traduzione della complessità.

In un itinerario creativo e tecnico tracciato tra i suoi molteplici livelli di interpretazione, gli autori ci guidano in un percorso di esplorazione e apprendimento del mondo che ci ricorda i primi, curiosi passi che ognuno di noi ha fatto da bambino alla scoperta del proprio mondo.

FoodE per finire ricordiamo che già a novembre dello scorso anche Sara di Paolo spopolava sui profili social di Maps Group con i suoi monitoraggi sul Food Tech e sull’evoluzione degli stili alimentari, grazie a un monitoraggio creato ad hoc che ha rilasciato al pubblico numerosi input visivi per la lettura e la scoperta di dati dati.

L’indagine, infatti, ha rappresentato e disegnato – attraverso conversazioni, commenti, numeri e parole – non solo lo stato dell’arte del settore agroalimentare, ma anche le varie trasformazioni previste o auspicate, mostrando come il rapporto tra noi, il nostro cibo e l’innovazione tecnologica è destinato a diventare sempre più stretto.

Il tutto rappresentato anche attraverso grafici, cloud, trend e post, in un continuum di interoperabilità tra gli stili alimentari, i media e le aspettative del mercato e dei consumatori tracciati attraverso device più che mai interoperativi…

Quali miglior parole a conclusione del nostro excursus, dunque, che queste:

“L’opera che perdura è sempre capace di un’infinita e plastica ambiguità; è tutto per tutti;
è uno specchio che svela tratti del lettore ed è insieme una mappa del mondo.”

JORGE LUIS BORGES

 

Incrociando quindi le dita per le settimane a venire, vi diamo appuntamento alla prossima rassegna di 6MEMES, e vi auguriamo una buona lettura, nel frattempo, del nostro blog, così che il tempo di questa attesa possa trascorrere appena più veloce…


Credits immagine di copertina

ID Immagine: 38666271. Diritto d'autore: alphaspirit 
ID Immagine: 93852921. Diritto d'autore: Kheng Ho Toh

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