Il Rizoma come web-metafora multimediale

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Otto anni fa iniziava l’avventura del blog #6MEMES, un luogo di conversazione tra tematiche tecnico-scientifiche e temi considerati di tipo umanistico, ispirato alle Lezioni Americane di Calvino.

In questi otto anni molto è cambiato e in maniera sostanziale: la cultura dei dati e del digitale è ormai dominante e i relativi settori di riferimento – comprese le contaminazioni culturali che li riguardano – sono diventati di dominio comune.

Per questo, nel 2022, il progetto #6MEMES ha raggiunto il suo traguardo e salutato i lettori.

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Non è semplice riuscire a descrivere pienamente – o, come direbbe Italo Calvino – rendere visibili, concetti complessi, che intersecano a loro volta molteplici significati. Il Web e la sua rete pressoché illimitata di connessioni è uno di questi, proprio per il livello di complessità che ha raggiunto.
In questi casi, in cui il senso più preciso di un concetto rischia di sfuggire tra le mani scivolando di qua e di là, la metafora – come una freccia scoccata, rapida e veloce – è una delle modalità espressive che ci viene in soccorso, capace di tracciare una scorciatoia tra noi e il significato cui fa riferimento, illuminandolo in una luce più piena.

Alla Rete, intesa nella sua accezione più ampia di intreccio e produzione di significati multilivello, si connette in maniera sorprendente la metafora del “rizoma”.
Il termine, che non è proprio tra i più conosciuti, proviene dalla botanica: il Rizoma è infatti presente in molte piante erbacee, e si presenta all’apparenza come una radice molto diramata, ma è invece una vera e propria porzione di fusto che si sviluppa sotto il livello del suolo, possiede gemme proprie e funziona da deposito di sostanze nutrienti.
L’aspetto del Rizoma, per la sua ramificazione, connessione ed estensione, esprime una rappresentazione concettuale molto interessante: qualsiasi punto è connesso a ognuno degli altri attraverso un’espansione multidirezionale.
La sua specificità – configurata come potente metafora – è stata così sfruttata proficuamente da più pensatori e filosofi contemporanei.

Jung fu tra i primi ad affermare come la vita gli facesse pensare a una pianta che vive del suo Rizoma: qualcosa che esiste in un contesto nascosto, sotterraneo, capace di perpetuare il flusso vitale senza lasciare che si interrompa, ben oltre i cambiamenti ed il fluire di quanto accade in superficie.
Il medesimo concetto filosofico è il contenuto cardine di un poderoso volume scritto dal filososo Gilles Deleuze e dallo psicanalista Félix Guattari, entrambi francesi. Si tratta di “Mille Piani”*, prodotto editoriale concepito esso stesso su più livelli, in una struttura innovativa e originale dove ogni capitolo può essere letto sia partendo da qualunque altro che procedendo nella lettura in modo tradizionale e sequenziale.
Il concetto stesso di “Rizoma”, che rende visibili tali livelli trasversali di interpretazione, è sostenuto da una linea di pensiero opposta a quella tipica della filosofia tradizionale, definita “arborescente”, che procede in modo gerarchico e lineare, definendo categorie di significato rigide e definite una volta per tutte, secondo un approccio tuttora dominante in molte discipline.

I due studiosi francesi – attraverso i loro studi e le loro riflessioni – riconoscono tuttavia al pensiero veramente creativo e aperto al cambiamento la vera e propria necessità di diventare “rizomatico”, al fine di riverberarsi in maniera potenzialmente vantaggiosa sia per il singolo che per la collettività.
Il Rizoma, infatti, dotato di molteplici centri di partenza, è capace di progredire senza stabilire gerarchie interne, ed è vocato naturalmente a creare una comunicazione produttiva attraverso l’interazione tra due o più punti in qualsiasi direzione.
Come non riferirsi al Web, dunque, in questa serie di coincidenze e sovrapposizioni concettuali, sia strutturali che funzionali?

L’avvento di internet, nei fatti, ha già creato le condizioni per poter proseguire in questo cambiamento di paradigma, rappresentando la perfetta traduzione tecnologica del pensiero rizomatico: il web non obbliga ad una direzione, ma segnala concatenazioni e lascia liberi di giocare a creare connessioni, passando da un piano all’altro dello scibile.
Ai mille e uno dati che la rete accumula, con il rischio di diventare un inutile ristagno, si affianca la possibilità di sistema interpretativo “rizomatico’”, mobile, multidirezionale, assolutamente non rigido e in continua evoluzione, per accogliere la perenne espansione dei dati stessi. Il fine? nessuna barriera tra i vari campi del sapere, ma solo contaminazioni, affinché ogni informazione di oggi possa diventare la riserva vitale – o la gemma destinata a sbocciare – per il sapere di domani e dopodomani.

Di seguito i sei principi fondamentali che stanno alla base del Rizoma: alcuni di questi sono davvero molto somiglianti a quelli che caratterizzano il funzionamento della Rete:

Principio di Connessione: ricorda lo stato dei collegamenti ipertestuali della Rete, in cui “qualsiasi punto può essere collegato con qualunque altro”.

Principio di Eterogeneità: il Rizoma mette in collegamento tra loro sistemi semiotici diversi, raggruppando elementi di natura differenti ciascuno con una propria caratteristica identità.

Principio di Molteplicità: come tutti i sistemi aperti, il Rizoma – come la Rete – è percorribile secondo molteplici percorsi e associazioni, con la conseguente possibilità di innumerevoli interpretazioni che ne personalizzano in maniera partecipativa il significato, ampliandolo sempre più.

Principio di Rottura Asignificante: a diffferenza dei testi tradizionali, separati tra loro da “rotture” significanti che conducono in maniera univoca a sensi differenti,  nel Rizoma – e nella Rete –  il balzo da un testo all’altro acquista un valore di congiunzione, nel senso della navigazione complessiva che si sta portando a termine.

Principio della Decalcomania: indica la possibilità di un testo – o un di dato – il cui significato può essere riprodotto all’infinito, o duplicato, senza che il suo senso fondante venga alterato. Un esempio esaustivo è l’informazione genetica, che  ricalca ogni volta lo stesso codice di individuo in individuo all’interno della medesima specie.

Principio della Cartografia: così come in una mappa i percorsi per una destinazione sembrano all’apparenza già predestinati, in una geometria immutabile di strade, piazze e vicoli, ciascuno può in realtà imprimervi infinite varianti, seguendo una serie successiva di bivi e svolte, arrivando tuttavia alla medesima destinazione. Allo stessomodo accade nel Rizoma e nella Rete, che consentono infinite scelte di percorso per arrivare alla stessa meta.

Per saperne di più

 Inventati.org
Treccani.it
Quelcherestadelmondo.wordpress.com
*Mille Plateaux (Mille piani. Capitalismo e schizofrenia), di Gilles Deleuze e Felix Guattari. 1980.