Effetto “reale”: le cifre dell’Innovazione, tra performance e società.

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Otto anni fa iniziava l’avventura del blog #6MEMES, un luogo di conversazione tra tematiche tecnico-scientifiche e temi considerati di tipo umanistico, ispirato alle Lezioni Americane di Calvino.

In questi otto anni molto è cambiato e in maniera sostanziale: la cultura dei dati e del digitale è ormai dominante e i relativi settori di riferimento – comprese le contaminazioni culturali che li riguardano – sono diventati di dominio comune.

Per questo, nel 2022, il progetto #6MEMES ha raggiunto il suo traguardo e salutato i lettori.

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La nostra epoca, assai più di quelle che l’hanno preceduta, sembra essere ossessionata da un concetto in sé certamente strategico, quello della misurazione.
Ma – seppure con la necessaria attenzione dovuta ai “numeri” – occorre rammentare che quasi sempre la quantità è solo la superficie visibile e più facilmente maneggiabile di una sostanza squisitamente qualitativa, ricca di significanti e di significati, seppure aggregati sotto forma di cifre e percentuali.
Così è ad esempio per lo stesso concetto di performance, con cui si identifica la connotazione positiva (o negativa) di una prestazione resa da un qualsiasi soggetto, sia esso un’istituzione sociale o un attore economico. Essa – anche se misurata in termini esclusivamente quantitativi – si traduce senza dubbio in indici e risultati in grado di incidere qualitativamente sulla realtà in cui tali numeri sono immersi o a cui sono attribuiti.

E – a ben vedere – perfino i Big Data, la trama di senso attorno a cui è intessuto il nostro Blog – nascondono dietro un nome all’apparenza statico un’anima qualitativa ben più dinamica, nell’essere in ultima istanza veicolo, sorgente e foce insime di informazioni del mondo reale, seppure raccolte, elaborate e veicolate in uno spazio virtuale.
L’innovazione dunque – rappresentata dai Big Data, dall’Internet of Things e in generale da tutte le risorse digitali – e la relativa valutazione delle performance di istituzioni, servizi, aziende, comparti produttivi, hanno in comune non solo la capacità di descrivere gli ambiti in cui vengono esercitati, ma anche la funzione di indicare la strada per una loro evoluzione.

E se questo è vero in generale, in tale doppio binario tra la valutazione di una performance e il suo riverbero in un processo innovativo, l’un fattore sembra essere direttamente proporzionale all’altro a maggior ragione nell’attuale momento storico ed economico.
Ovvero: tanto più c’è necessità di migliorare una performance, tanto più si ricorre all’adozione di sistemi evoluti di conoscenza e valutazione degli obiettivi. Viceversa: l’inserimento di sistemi innovativi genera fatalmente un incremento della performance, al di là di quale fosse l’obiettivo primario.

Ma come interagiscono tali istanze di rinnovamento nella società “reale”, intendendo questa come una rete a maglie larghe che supera l’orizzonte meramente sociologico? E in quali settori della sfera sociale l’innovazione acquisisce ad esempio un carattere – come si dice – disruptive, ovvero profondamente nuovo, destinato a cambiare radicalmente la natura e la qualità delle relazioni, dei processi produttivi, dei servizi?
Alla ricerca di qualche risposta a queste domande noi di 6memes abbiamo pensato di compiere una piccola indagine su alcune “cornici di realtà”, che articoleremo in una serie di appuntamenti, secondo un’argomentazione in grado di mostrarci – se c’è – un disegno finale, certo non esaustivo, ma, auspichiamo, egualmente interessante e stimolante.

Per poterlo fare ci siamo prima di tutto posti di fronte a un problema di natura epistemologica, nel cercare di definire in modo ordinato e il più possibile coerente quali settori della compagine sociale avessero le caratteristiche per essere rappresentativi del terreno d’azione dell’innovazione, finalizzata a un incremento della performance tale da produrre significativi e duraturi effetti. Abbiamo preso in considerazione sistemi organizzativi complessi e dinamici, che fossero interessati dalle seguenti e contemporanee caratteristiche:

– coinvolgimento di una grande mole di persone e cose;

– produzione e accumulo di una grande quantità di dati;

– rilevanza del ruolo relazionale e interattivo fra persone, cose e dati.

Di conseguenza, abbiamo individuato  alcune macro aree da osservare sotto alla lente d’ingrandimento dell’innovazione, alla ricerca di una tassonomia che sapesse illustrarne la varietà e la complessità, e che ovviamene non vogliono essere un campione chiuso e totalmente rappresentativo, ma piuttosto esemplificativo:

BENI E RISORSE NATURALI

RETI E INFRASTRUTTURE

AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE

AREA SALUTE E BENESSERE

CULTURA, CONOSCENZA E FORMAZIONE

RICERCA E INNOVAZIONE

AREA ECONOMICO-FINANZIARIA

ORGANIZZAZIONI PRODUTTIVE

COMMERCIO E DISTRIBUZIONE

Di ognuna di queste sfere, ciascuna interessata dalle relative relazioni e funzioni sociali, andremo alla scoperta di best practices e prospettive di cambiamento che, nascendo da soluzioni innovative, sono in grado di produrre performance, ovvero dalla qualità alla quantità (e ritorno)!