La Giornata della terra, celebrazione dell’unico mondo che abbiamo.

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Otto anni fa iniziava l’avventura del blog #6MEMES, un luogo di conversazione tra tematiche tecnico-scientifiche e temi considerati di tipo umanistico, ispirato alle Lezioni Americane di Calvino.

In questi otto anni molto è cambiato e in maniera sostanziale: la cultura dei dati e del digitale è ormai dominante e i relativi settori di riferimento – comprese le contaminazioni culturali che li riguardano – sono diventati di dominio comune.

Per questo, nel 2022, il progetto #6MEMES ha raggiunto il suo traguardo e salutato i lettori.

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Complici i bruschi e capricciosi sbalzi del clima, mai come in questi ultimi anni la “Giornata della terra” assume rilievo nell’opinione pubblica e nei media.
Noi di 6memes vogliamo partecipare al dibattito, anche in “onore” del mentore del nostro blog, Italo Calvino, che di certo conosceva l’amore per la natura, visti anche i suoi natali. Entrambi i genitori dello scrittore ne erano infatti studiosi: agronomo il padre e botanica la madre, Calvino trascorse l’infanzia nel contesto naturale oggetto degli studi paterni, mettendo però poi tutta la sua dedizione nel disegnare mondi alternativi, in cui il tema della natura pur è rintracciabile in filigrana.

Un topic, quello del legame con la natura e la terra, di fondamentale importanza a maggior ragione oggi, quando l’uomo ha distorto la sua inclinazione verso madre natura, appesantendola di rifiuti e inquinamento, deprivandola delle sue risorse. E se è giunto il momento di ricondurre il rapporto tra uomo e natura a un equilibrio maggiore, ognuno è chiamato a questa assunzione di responsabilità.

A salvaguardare l’ambiente prova allora un’iniziativa come l’Earth Day, la giornata della terra, il 22 aprile di ogni anno dal 1969 quando, da una piattaforma petrolifera della Union Oil, al largo di Santa Barbara in California, a causa di una spaccatura sul fondale marino in prossimità del pozzo, milioni di litri di petrolio si dispersero in mare. Il senatore Nelson, dell’allora governo americano, già impegnato sul fronte della sensibilizzazione ambientale, sollevò la questione in modo decisivo, e il 22 aprile 1970 si ebbe la prima mobilitazione di ben 20 milioni di americani per invocare a piena voce la necessità di preservare da sfruttamenti eccessivi le risorse naturali della terra. Fu poi a partire dall’anno 2000, grazie all’abbattimento delle frontiere virtuali con il web, che l’Earth Day trovò nella Rete una nuova eco. Fino ad arrivare ai giorni nostri in cui la Giornata della Terra coinvolge più di un miliardo di persone.

I passi che ci separano da una ritrovata armonia con il pianeta calcano sul suolo della scienza e di un consapevole consumo energetico, come quello garantito dalla rinnovabili: generate da fonti non fossili, il loro utilizzo mantiene pulito l’ambiente, perché non rilasciano sostanze inquinanti e non comportano il consumo definitivo di risorse naturali. L’energia idroelettrica, quella solare, l’eolica, la marina e la geotermica sono tutte forme di energia il cui uso e produzione garantiscono efficienza energetica senza effetti collaterali sull’ambiente.

Più recente, ma altrettanto proficuo il processo di utilizzazione della biomassa. La digestione in un ambiente privo di ossigeno, messa in atto da specifici microorganismi, dei materiali di origine biologica e di scarto delle attività agricole, degli allevamenti e dell’industria, consente il recupero dei prodotti di rifiuto per trarne sostanze chimiche e combustibili e ridurre così la dipendenza da fonti energetiche di natura fossile.
La cogenerazione che produce elettricità e calore dalle biomasse trova impiego nel contesto di un’agricoltura sostenibile e vede esempi di applicazione anche in Italia, in particolare in Alto Adige.

E se occorre precisare che la tecnologia degli impianti di cogenerazione ha lo svantaggio di generare, come sostanze di scarto, un residuo simile alla carbonella (char), c’è chi cerca soluzioni alternative, come il progetto Gasification experiences in South Tyrol (GAST), ancora in Alto Adige, per sfruttare il char in modo da aumentare l’efficienza complessiva degli impianti, abbattendo i costi per lo smaltimento.
È recente infine la scoperta di microrganismi capaci di trasformare i vegetali ingeriti dalle mucche in zuccheri e quindi in energia. Impiegati negli impianti di conversione tali microrganismi potrebbero sostituire il trattamento chimico iniziale necessario affinché la biomassa possa poi essere fermentata correttamente nei prodotti finali (come i biogas), con un processo dunque ancor più “sostenibile”.

La difesa della Terra e la ricerca di soluzioni sostenibili al nostro vivere su di essa è allora un tema che riguarda tutti, non avendo noi mondi alternativi in cui rifugiarci: è questo l’unico mondo che ci appartiene, quello di cui abbiamo bisogno per la nostra sopravvivenza.

approfondimenti

Per saperne di più

www.greenreport.it
www.earthdayitalia.org
www.tuttogreen.it