Biglietto solo andata targato Big Data: turismo, trasporti… e dati!

Maps Group
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Otto anni fa iniziava l’avventura del blog #6MEMES, un luogo di conversazione tra tematiche tecnico-scientifiche e temi considerati di tipo umanistico, ispirato alle Lezioni Americane di Calvino.

In questi otto anni molto è cambiato e in maniera sostanziale: la cultura dei dati e del digitale è ormai dominante e i relativi settori di riferimento – comprese le contaminazioni culturali che li riguardano – sono diventati di dominio comune.

Per questo, nel 2022, il progetto #6MEMES ha raggiunto il suo traguardo e salutato i lettori.

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Immaginate di essere un operatore o un ente per il turismo e di poter esattamente sapere cosa pensano i turisti che visitano il nostro paese: potervi basare su dati effettivi e reali, e non su scontati “stereotipi” o finte recensioni.
Immaginate di avere a disposizione un gigantesco database ricco delle più svariate informazioni e di poter estrapolare comportamenti, preferenze, abitudini, sentiment dei viaggiatori, o di conoscere reputazione ed efficienza delle strutture di accoglienza nei punti più remoti della nostra penisola. Avreste un patrimonio inestimabile di dati con cui organizzare servizi e offerte, programmare azioni di marketing e – nel caso di enti locali o nazionali – pianificare politiche di sviluppo del territorio sotto il profilo dell’incoming.
È la promessa dei Big Data turistici che possono fornirci una visione d’insieme esaustiva non solo per prevedere il futuro dei flussi turistici, ma anche per mettere in campo soluzioni in grado di fare la differenza. E ciò risulta particolarmente interessante per un paese come l’Italia, che potrebbe trarre dal turismo la linfa vitale di cui ha bisogno, mentre ancora oggi – come spesso si evidenzia – le risorse, le infrastrutture, i servizi non sono sufficienti o sufficientemente organizzati e integrati.

C’è poi un aspetto profondamente connesso al turismo, ed è quello della mobilità garantita dai trasporti. I Big Data per il turismo non offrono solo insight sui comportamenti collettivi, ma forniscono informazioni preziose anche sugli spostamenti dei singoli. Ed è in questi due ambiti – turismo e trasporto – che si stanno creando APP e software sempre più sofisticati.
Citiamo un caso, quello di Amadeus (un’azienda multinazionale leader nel mercato turistico e dei viaggi) che sta lavorando al progetto Global Travel Ecosystem con lo scopo di creare un unico sistema intelligente e dinamico che unisca compagnie aeree, agenzie di viaggio, aeroporti e alberghi, per rispondere in modo efficace alle esigenze di turisti e viaggiatori. Amadeus sarà in grado infatti di elaborare offerte ad personam, esclusive e dedicate al singolo utente.
Per quanto riguarda i trasporti, è interessante anche la partnership tra Uber – la famosa app per il trasporto urbano – e la città di Boston. Uber ha messo a disposizione della città i propri dati con lo scopo di migliorarne il traffico, ridurre l’inquinamento, monitorare le strade, registrare le ore di maggiore affluenza. I Big Data rilasciati da Uber saranno in grado di influenzare le future scelte in tema di trasporto e creare soluzioni innovative.

I Big Data turistici inoltre possono svolgere un ruolo importante per servizi di customer care innovativi e profilati. Ad esempio le compagnie aree potranno assegnare i posti a sedere prevedendo le esigenze dei passeggeri (viaggiatori single, famiglie con bambini, coppie, persone anziane) e fornire la combinazione migliore. O ancora, incrociando i dati delle sim telefoniche, dei GPS, dei check–in, dei contenuti dei social network e degli acquisti dei trasporti online, le strutture ricettive potranno modellare un sistema di accoglienza diverso ogni giorno e magari potenziare/depotenziare lo staff, i trasporti, i collegamenti a seconda delle necessità.
A ricavarne vantaggio saranno i consumatori dunque, ma anche le aziende erogatrici di servizi che potranno adottare policy più efficienti, con un ritorno economico da non sottovalutare: perché un cliente soddisfatto è un cliente che è propenso a spendere e soprattutto a tornare.

Se il futuro del turismo è targato Big Data, domani potremmo dire addio alle lunghe code al casello, alle spiagge affollate, alle interminabili file ai musei, ai parcheggi esauriti, perché il nostro passaggio sarà già stato già predetto e analizzato.
E se invece vi sentite viaggiatori, più che turisti, e considerate avventura e imprevisti come elemento cruciale dell’esperienza, allora sparite dai radar e muovetevi in incognito, avendo cura di non lasciare tracce online!