Dopo gli articoli precedenti sul tema “Scrittura digitale e Big Data”, in cui abbiamo posto prima l’accento sul rapporto da sempre conflittuale tra la Cultura (in questo caso quella scritta) e l’Innovazione, e infine su due dei principali protagonisti di questo intenso rapporto tra l’Uomo e il Testo, ovvero il Lettore e l’Editore, affrontiamo oggi la figura che più di tutte concorre alla creazione di questo universo di temi e parole: l’Autore, in questa sede osservato nella sua veste di scrittore.
E a parlare di universi in questo settore non si sbaglia mai: il panorama attuale offre orizzonti sterminati di possibilità digitali non solo di espressione, pubblicazione e diffusione della propria opera, ma anche di raccolta di fonti, costituendo nel suo insieme un’occasione eccezionale d’ispirazione.
Gruppi, blog, forum e quant’altro – sostituendosi ai mitici, anzi mitologici Caffè Letterari – sono il nuovo agone in cui scrittori esordienti, emergenti o aspiranti tali si cimentano tra loro a suon di nomi e pronomi, confidando che – prima o poi – uno dei Maestri della scrittura si accorga di loro.
Perché – diciamolo chiaro e semplice – il confronto più importante, oggi, è quello tra Pari. La figura dell’editore non interessa più così tanto come un tempo: meglio, a volte, il conforto di un parere positivo espresso da uno scrittore già affermato (magari in rete) o una recensione entusiasta di un perfetto sconosciuto, in grado di dimostrare l’alterità – e dunque l’oggettività – del giudizio.
Nemmeno le case editrici online godono di un facile favore. Tant’è che sono molte, moltissime anzi, le piattaforme in cui gli autori cercano addirittura di fare “branco” per difendersi da una pratica già in auge anche ai tempi del cartaceo: la stampa a pagamento. Non c’è nessuna novità infatti, nel ricordare che – soprattutto in Italia – fior di poeti italiani sono stati ai “bei” tempi costretti a pubblicarsi a loro spese i propri piccoli libri densi di incantesimi letterari e formule lessicali immortali.
Oggi tuttavia gli Autori non sono così sprovveduti e soprattutto “solitari”: c’è addirittura una raccolta online in cui gli aspiranti scrittori possono trovare una fornita lista di Case Editrici NON a pagamento. 🙂
Ed ecco nascere nuove figure amicali, prima ancora che professionali. In primis i luoghi di “difesa” dell’autore, come nel caso di Writers Dream “un sito per autori fatto da autori (…) con l’obiettivo di informare, discutere e condividere senza filtri ogni aspetto del mercato editoriale.”
E poi ci sono gli allenatori super esperti, ovvero i Guru di settore che, come veri e propri coach, compilano le liste nere o bianche delle cose che si fanno e quelle che no, proprio non bisogna fare, se si decide di auto-pubblicarsi.
Il tutto corredato da manuali d’uso a volte eccezionalmente precisi e utili, altre volte meno, agli occhi di uno scrittore che non sia proprio di primo pelo.
Per non parlare delle piattaforme per pubblicazioni fai da te, che sono tantissime, per ogni gusto e tipo:
Certo, in questo caso, lo scrittore dovrà essere un minimo portato per l’editing online, oppure circondarsi di aiutanti cavalieri facenti funzione, rigorosamente reperiti online: “Io ho un amico un grafico, tu conosci per caso un editor?”
Ma a parte le facili ironie, quella che si configura oggi per lo scrittore è una vera e propria avventura nell’avventura in una sorta di slalom tra nuovi acronimi, tool e articoli che accompagnano passo passo la propria opera, che dall’universo della mente si dispiega nell’universo online…
Sarà questa sorta di auto-referenzialità l’incipit per una narrazione sulle narrazioni problematica? Dipende dall’uso che se ne farà. Dalle capacità tecniche che si salderanno o meno a quelle culturali e creative. D’altra parte, questa pare la sfida prossima e presente: far dialogare tra loro chi attualmente non lo fa. A vari livelli e per vari motivi.
In questo senso gli scrittori – che dovrebbero essere una sorta di vedetta a favore di vento, così come tutti gli Umanisti – potranno giocare forse un ruolo principale. E – inutile negarlo – tutto ciò inciderà in maniera decisiva sulle forme e i valori culturali su cui la nostra società saprà e potrà plasmarsi. Con un balzo che si prospetta altrettanto epocale come è già accaduto nel passaggio dalla civiltà orale a quella della comunicazione scritta. Una sfida imperdibile. Un torneo. Una Caccia al Tesoro… In cui l’Autore è, a sua volta, soggetto e oggetto dell’Impresa.
Come andrà a finire? Anche in questo caso, chi leggerà, vedrà!
PS: rimandiamo a un prossimo articolo, conclusivo di questa breve “serie” una riflessione interessante: esiste, o esisterà, una biblioteca delle biblioteche?
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