Andare dal medico per una patologia e fare i primi accertamenti. Di Martina Metta.

Martina Metta

Martina Metta

Formazione in Psicologia dei Processi Sociali e Comunicativi ● Market Specialist Team R&D Artexe

Otto anni fa iniziava l’avventura del blog #6MEMES, un luogo di conversazione tra tematiche tecnico-scientifiche e temi considerati di tipo umanistico, ispirato alle Lezioni Americane di Calvino.

In questi otto anni molto è cambiato e in maniera sostanziale: la cultura dei dati e del digitale è ormai dominante e i relativi settori di riferimento – comprese le contaminazioni culturali che li riguardano – sono diventati di dominio comune.

Per questo, nel 2022, il progetto #6MEMES ha raggiunto il suo traguardo e salutato i lettori.

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Knowledge and control: dalla complessità dei dati all’informazione

È oramai chiaro che la Pandemia da Covid-19 ha inesorabilmente segnato un punto di non ritorno nel nostro modo di “dialogare” con la sanità, stravolgendo le procedure con cui interagiamo e ci muoviamo all’interno del nostro percorso di cura.

Grazie alla nascita di nuove tecnologie e di dispositivi digitali, che affiancano il lavoro dei clinici e dei diversi stakeholders del mondo della salute, molti processi sono stati ridisegnati e ottimizzati. La trasformazione digitale è oggi inarrestabile.

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Recarsi dal Medico di Medicina Generale

Non bisogna andare così indietro nel tempo per ricordarci il percorso che dovevamo compiere fino a poco tempo fa per andare dal medico ed effettuare una prima visita.

Immaginiamoci di essere nel 2019 e di avere alcuni sintomi che necessitano dell’attenzione del nostro medico… cosa avremmo fatto?

 

  • In primis bisognava richiedere un permesso a lavoro per recarsi dal proprio medico di medicina generale, la cui sala di attesa era sempre affollata e ci costringeva ad attendere ore dando la precedenza agli ISF.
  • Molto spesso, a fronte di una prima visita, bisognava poi effettuare accertamenti clinici come analisi del sangue che richiedevano un ulteriore accesso dal medico per un confronto sui risultati degli esami, allungando ulteriormente i tempi per arrivare ad una possibile diagnosi.
  • Nel caso in cui fosse stato poi necessario approfondire ulteriormente con una visita specialistica o degli esami strumentali, l’iter di accesso in ospedale avrebbe richiesto ulteriori step quali: l’accesso in ospedale per la prenotazione dell’appuntamento allo sportello del CUP e il giorno dell’appuntamento.

 

Oggi, nel 2022, immaginandoci di avere le stesse esigenze, è tutto più semplice, fruibile e rapido.

 

  • Basterebbe compilare il form per prendere appuntamento dal nostro MMG, o farci inviare attraverso la nostra e-mail le ricette con NRE (Numero di Ricetta elettronica), effettuare gli esami del sangue e condividerli attraverso i canali digitali a disposizione (whatsapp, e-mail, …).
  • Se necessari ulteriori approfondimenti da uno specialista potremmo a quel punto prenotare una visita, all’orario più comodo, direttamente dal divano di casa nostra attraverso un portale di prenotazione online.
  • Potremmo addirittura decidere se effettuare o meno la prestazione da remoto o, nel caso di esame di diagnostica strumentale, scaricare il referto dai portali ospedalieri.

 

La comunicazione Medico-Paziente: cosa è cambiato.

In questi ultimi anni pandemici gli strumenti digitali hanno avuto un ruolo rilevante nella gestione delle comunicazioni medico-paziente.

Basti pensare alla gestione della campagna vaccinale da Covid-19, resa possibile grazie all’utilizzo da parte di numerosi cittadini dei diversi form online regionali che permettevano di prenotare l’appuntamento presso il centro vaccinale più vicino in base all’indirizzo di residenza associato alla tessera sanitaria, da un’analisi è emerso che circa il 45% dei cittadini che ha prenotato un vaccino lo ha fatto online (il 29% fra gli over 65).

Il paziente si è ormai abituato ad usufruire di questi strumenti e le strutture ospedaliere stanno infatti cercando di adeguarsi e innovarsi al fine di poter rispondere a questi bisogni via via più crescenti.

Alcuni dati a supporto, offerti dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità.

 

 

Come evidenziato dal grafico le e-mail e le app di messaggistica rappresentano lo strumento maggiormente utilizzato sia prima che durante l’emergenza, con una frequenza di utilizzo più elevata in questo secondo caso. Le piattaforme di collaborazione invece, sia per il campione di medici specialisti che MMG hanno subito un balzo in avanti notevole durante la pandemia.

 

 

Nel prossimo futuro, emerge da entrambi i target coinvolti nella ricerca, una forte esigenza e interesse nell’utilizzo di piattaforme di condivisione e scambio di contenuti.

Con queste premesse, il sistema sanitario dovrà inevitabilmente evolversi attraverso una visione “Patient Oriented”, abbandonando l’offerta di servizi/prestazioni standardizzate e puntando sulla personalizzazione del percorso di presa in carico e di cura in base alle esigenze e peculiarità del singolo.

Si dovrà quindi necessariamente passare da un’offerta sanitaria standardizzata ad una customizzatata e centrata sul singolo paziente, in funzione di una maggiore sostenibilità e inclusività.

[bctt tweet=”Si dovrà passare da un’offerta sanitaria standardizzata ad una customizzatata, centrata sul singolo paziente, in funzione di una maggiore sostenibilità e inclusività.” username=”MapsGroup”]

Oggi siamo a metà di un percorso ormai avviato, i tempi sono maturi per una vera “digital transformation”, ma cosa ci aspetta nel prossimo futuro?

A guidarci sarà probabilmente un approccio data driven e basato sull’open innovation, che ci permetterà di collaborare e creare partnership con diversi attori coinvolti, direttamente e indirettamente, nel percorso di cura del paziente.

Ne è un esempio l’insurtech che negli ultimi mesi si è affacciato al mondo della sanità digitale, offrendo ai propri clienti dei servizi di supporto nella relazione medico-paziente.

 

Martina Metta


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