Diario italiano in real time dei blackout di luce!

Maps Group
Maps Group

Otto anni fa iniziava l’avventura del blog #6MEMES, un luogo di conversazione tra tematiche tecnico-scientifiche e temi considerati di tipo umanistico, ispirato alle Lezioni Americane di Calvino.

In questi otto anni molto è cambiato e in maniera sostanziale: la cultura dei dati e del digitale è ormai dominante e i relativi settori di riferimento – comprese le contaminazioni culturali che li riguardano – sono diventati di dominio comune.

Per questo, nel 2022, il progetto #6MEMES ha raggiunto il suo traguardo e salutato i lettori.

Per continuare a seguirci, visita la sezione News e collegati ai nostri canali social:

A volte diamo per consolidato il funzionamento di sistemi complessi che non sono affatto scontati, ma invece – proprio in quanto articolati, e quindi complessi anche da gestire e tenere sotto controllo – possono andare incontro a veri e propri “blocchi” improvvisi, tanto inattesi quanto pericolosi, soprattutto se ne siamo fortemente dipendenti.

È il caso della corrente – quella elettrica, per intenderci – la cui scomparsa anche per un breve lasso tempo è in grado di mettere in grosse difficoltà ciascuno di noi, visto l’uso che ne facciamo in pressoché tutte le attività quotidiane.
E se allarghiamo appena lo scenario, riflettendo sugli effetti più a larga scala di una mancanza improvvisa di corrente, ecco che le conseguenze di un tale malfunzionamento possono farsi infauste. Basti pensare all’industria, i cui cicli produttivi dipendono completamente dall’erogazione di elettricità, o ai settori più sensibili e delicati della nostra società, riguardanti ad esempio la salute, la sicurezza, la viabilità… Un esempio, in questa estate torrida, viene dai nostri vicini di casa francesi, come raccontato in  questo articolo.
Si tratta di una dipendenza tanto strutturale quanto silente, nel caso che tutto vada nel verso giusto, e a cui dovrebbe invece corrispondere la necessaria consapevolezza per essere pronti in caso di “guai”.
Non a caso quello dell’energia in genere e della fornitura di elettricità in particolare è un tema cruciale e strategico sotto ogni punto di vista, oggetto di studi, verifiche e proiezioni meticolose e stringenti, il tutto proporzionale all’entità della questione.
In uno studio particolarmente accurato e pubblicato il 31 dicembre 2014 dal Gruppo Terna (operatore di reti per la trasmissione dell’energia che gestisce sia la Rete di Trasmissione Nazionale che le nuove opportunità di business in questo settore anche all’estero) vengono infatti illustrate per l’Italia le nuove previsioni di medio-lungo termine sia della domanda elettrica che del fabbisogno di potenza necessario.
Da questi dati, articolati e strutturati a trecentosessanta gradi, si possono estrapolare alcune considerazioni. Innanzitutto le cifre del fabbisogno, che prevedono “una evoluzione della domanda di energia elettrica per il prossimo decennio compresa tra uno scenario di sviluppo, che prevede una crescita ad un tasso medio annuo del +1,0% (cagr), e uno scenario base – con il quale si intende valorizzato al massimo grado il potenziale di risparmio energetico – che conduce ad un cagr -0,5%”. Queste, affiancate alle cifre relative allo scenario di sviluppo, che disegna “una evoluzione della punta di carico ad un tasso medio tra +1,8% p.a. e +1,2% p.a. ”. Viene infine valutata “in 78-85 GW la capacità di generazione disponibile per la copertura del carico massimo nel 2024, alle condizioni specificate”.
Nella stessa relazione, che prevede tra le altre cose un aumento del risparmio energetico dovuto alle politiche di riduzione degli sprechi e un possibile incremento dell’uso dell’energia per attività future (ad esempio per i veicoli elettrici), si inferisce che nel 2024 la domanda di energia elettrica in Italia raggiungerà i 357 miliardi di kWh nello scenario di sviluppo e i 302 miliardi di kWh in quello di base.
A questi dati, allo stesso anno obbiettivo, si affiancano le relative ipotesi di previsione della domanda di potenza alla punta, con “valori compresi tra i 66 GW nella condizione di estate torrida, rappresentativa della punta massima, e i 61 GW nella condizione di inverno medio”. Il quadro della previsione viene completato con le stime relative all’anno intermedio 2020, in cui “la domanda elettrica raggiungerà i 334 miliardi di kWh circa nello scenario di sviluppo, mentre nello scenario base sarà contenuta in circa 305 TWh. In corrispondenza dello scenario di sviluppo, il carico atteso sarà compreso tra 57 e 59 GW, a seconda delle citate condizioni climatiche convenzionalmente definite.”
Si tratta di numeri da pelle d’oca (sia per il caldo che per il freddo) e che mostrano da soli l’entità del problema in caso di qualsiasi evento che inceppi le rotelle di questo meccanismo così complesso quanto delicato.

Per capire quanto di tutto ciò si riverberi concretamente nel nostro quotidiano – al di là di tali sterminati scenari – abbiamo avviato da febbraio e per i prossimi mesi, in real time, un’analisi lato social di quanto e come il problema della mancanza di elettricità viene registrato e con quale frequenza e intensità, il tutto differenziato per aree geografiche italiane.
Ne risulta il “film” dell’Italia che, in assenza di questo bene così prezioso, cerca di porvi rimedio. Come? Prima di tutto informandosi: “Qui manca la luce. Sta succedendo anche a voi?” Poi preoccupandosi: ”Qualcuno ha già avvisato?” E infine attrezzandosi di conseguenza: “Quanto durerà?… Oddio, così tanto?” E via così, sino a che qualcuno, provvidenzialmente, riaccenderà la luce.
La mappa mostra i segnali che provengono dai social che evidenziano una problematica nella fornitura di energia elettrica. All’aumentare del numero delle segnalazioni aumenta l’intensità del colore, dal blu verso il rosso.
È interessante notare come vengono riportati sia eventi significativi avvenuti nel mese di febbraio che riguardano la nevicata che ha colpito l’Emilia così come altri che hanno avuto minor eco mediatica, come il blackout al S. Raffaele del 26 Aprile, o le ultime, estive, assenze di energia elettrica. L’altro dato che si può già ricavare, analizzando più in dettaglio i numeri, è il fatto che la tempestività di queste segnalazioni è alta, a dimostrazione della priorità attribuita dagli utenti al servizio erogato. (In ogni caso, un paio di candele pronte, nel cassetto, non guastano mai!)

heatmap_italy_button

Questo studio sarà oggetto di ulteriori analisi alla fine dell’estate, momento in cui potremo vedere direttamente come – in caso di elevato utilizzo dell’elettricità (ad esempio per l’accensione dei condizionatori) – il nostro sistema agisce e reagisce. Rigorosamente in diretta!

approfondimenti

Monitoraggio realizzato da:
Webdistilled, Gruppo Maps

Lingue: solo italiano.
Periodo: dal 1 Febbario 2015 ad oggi (tuttora attivo).
Fonti: Social network.
Temi monitorati: mancanza energia elettrica, mancanza luce, mancanza energia, mancanza corrente, blackout.